Osservare i piccoli gesti e le parole, a volte solo sussurrate, per capire le necessità delle persone e poter poi intercettare i loro desideri. Solo così si riesce a trasformare una normale esperienza di acquisto in una storia da raccontare attraverso mobili e oggetti.
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Su di me
Sono nata a Thiene nel 1965. I miei studi secondari gli ho trascorsi al Liceo Artistico di Nove, dove ho avuto splendide opportunità di conoscenze e applicazioni nel mondo ceramico, nell’arredamento e nel mobile. In questo contesto ho avuto anche l’occasione d’intraprendere un interessante percorso raccogliendo infinite informazioni riguardo le arti figurative, l’architettura, l’ambiente, il design e la grafica.
Successivamente mi sono iscritta alla Facoltà di Architettura di Venezia, attratta ovviamente da tutti quei corsi di storia, di filosofia, di arredamento, di composizione architettonica che mi hanno fornito un importantissimo substrato di conoscenze tematiche ed inesauribili spunti per il futuro.
Nel 1991 mi viene offerta l’opportunità di prendere le redini dell’atelier di famiglia a Vicenza. L’IDEA, questo il nome dell’atelier, era nato da un sogno che mio padre, Francesco Amatori assieme ad un caro amico avevano voluto concretizzare. Doveva essere un luogo intimo e speciale, quasi il salotto di casa, dove accogliere amici e conoscenti per proporre loro oggetti di design semplici ma sofisticati.
Un’occasione che ho colto al volo iniziando una straordinaria esperienza che mi ha consentito di imparare il mestiere al livello più elevato. L’atelier è stato infatti negli anni il punto di riferimento di guru del design come Alessandro Mendini, Dino Gavina, Kazuide Takahama, Ettore Sottsass, solo per citarne alcuni.
Ma qui, oltre al mestiere ho imparato anche la cosa più importante: entrare in empatia con le persone! Ho imparato ad osservare i piccoli gesti e le parole, a volte solo sussurrate, per capire le necessità delle persone e poter poi intercettare i loro desideri. Solo così si riesce a trasformare una normale esperienza di acquisto in una storia da raccontare attraverso mobili e oggetti.
Mi sono infatti resa conto che oltre alla ricerca e alla raccolta di idee, la curiosità può essere una carta vincente. Una dote che mi ha consentito di spaziare dalle mostre d’arte e di design, alla semplice osservazione del mondo che ci circonda, alla ricerca di immagini.
Giorno dopo giorno si è stratificata in me la consapevolezza di fare il lavoro più bello del mondo.
E così, in un vortice che mi ha assorbita totalmente in questi 30 anni, ho iniziato a selezionare nel panorama nazionale e internazionale brand più affermati, abbinandoli ad aziende locali, per creare un mix molto personale di soluzioni per arredare casa o l’ufficio.
Ci sono oggetti di design, che sono entrati nell’immaginario di tutti perché’ fin da bambini li abbiamo visti in TV, nei film, oppure nei fumetti.
Mi riferisco al televisore cubico di Brionvega, ad esempio, oppure la lampada Arco di Flos, la sedia Panton o la comodissima poltrona Lounge chair and Ottoman di Charles e Ray Eames prodotte da Vitra, ma potrei citarne tantissimi altri. Possedere alcuni di questi oggetti iconici può fare la differenza in un ambiente, perché si va ben oltre la funzionalità.
Il design mi ha sempre aiutato a sviluppare la creatività, rendendola viva e tangibile. Sono perennemente attratta dal bello assoluto, non solo quello degli oggetti, dei complementi o degli interior, ma soprattutto da quel bello che si cela nei materiali, nei tessuti, nelle texture, nelle forme e nei dettagli.
Per me il design è anche l’anima delle cose.
Quello che dico spesso, e che ripeto con insistenza come fosse un mantra, è che circondati di bellezza si possa vivere meglio! Si è più produttivi sul lavoro, più sereni a casa, più civili in uno spazio pubblico. Non è solo un fattore estetico, per l’appunto, ma è un modo di intendere la vita. La tecnologia permea e muta le nostre abitudini, ma il design ha la capacità di renderci parte attiva di questa rivoluzione e non piccole macchine impassibili e ricettive.
Credo fermamente nel Design originale, intendendo con questo il prodotto pensato, progettato e realizzato da quelle grandi aziende che ho citato e che ne hanno fatto la storia. Ovviamente attraverso il buon gusto, che alcune persone hanno innato, si possono fare ottimi acquisti, mixando oggetti semplici e poco costosi ad oggetti iconici.
In questi trent’anni d’attività ho verificato in prima persona una consapevolezza nuova da parte dei vicentini, dovuta ad esempio ad una ricerca sempre più facile da eseguire autonomamente, soprattutto con internet. Ma mi sono accorta che in questa evoluzione molti desiderano essere guidati dall’esperienza di una figura professionale seria e competente. Spesso mi sono immedesimata nella figura del “Personal Shopper” slegata da miei interessi commerciali.
Nel 2012, supportata dalla presenza di mio marito Sotirios Papadopulos, Architetto, Artista, Designer e Production Designer, ho iniziato un percorso aggiuntivo a quello puramente commerciale, dove L’Arte, in tutte le sue diverse forme, potesse coesistere con il Design. Una formula che nei paesi nordici esiste da una trentina d’anni dalla quale prendiamo spesso inspirazione.